Avere un piano non basta. Occorrono nervi saldi e pieno controllo delle dinamiche aziendali.
La pianificazione è una delle attività fondamentali per realizzare progetti, per ottenere risultati in ogni tipo di business e in qualunque contesto. A breve e a lungo termine, in situazione di stabilità e nell’incertezza, prima di cominciare ma anche durante l’esecuzione del lavoro: pianificare sempre, pianificare in ogni situazione. Un’attitudine indispensabile per ottimizzare le risorse, cercare di evitare i rischi e facilitare le opportunità, porre le basi per un efficace monitoraggio e controllo del lavoro durante la fase di esecuzione.
Si possono individuare tre tipi di pianificazione alla base della governance aziendale. La pianificazione tecnico-operativa, relativa alle attività da eseguire per consegnare quanto previsto in linea con i tempi e la qualità richiesti. C’è poi la pianificazione economico-finanziaria, che definisce gli obiettivi legati ai costi delle attività in esecuzione, ai ricavi attesi e al flusso di cassa, ed è strettamente connessa con quella tecnico-operativa.
Oltre a queste, esiste poi la pianificazione strategica a livello di programmi (insieme di progetti gestiti in maniera coordinata), portfolio (insieme di progetti e programmi non necessariamente dipendenti, raggruppati per questioni strategiche), linee di business. Questa definisce l’approccio da utilizzare per tutti i progetti e programmi afferenti a quella determinata area e in generale per tutto il business aziendale.
L’allineamento non è semplice, ma è fondamentale per ottenere un sistema di governance efficiente e solido. Questo permetterà, tra le altre cose, di realizzare processi decisionali chiari e rapidi, prendere decisioni più agevoli riguardo alle strategie di investimento, definire le priorità con un minore margine di errore, gestire i rischi e le opportunità in maniera omogenea sulle varie attività aziendali.
Immaginate di poter disporre dei piani di tutti i progetti aziendali in un unico tool, tramite il quale analizzare i carichi di lavoro, le necessità di risorse e molte altre informazioni integrate a supporto delle decisioni strategiche. Queste costituirebbero anche un prezioso database utile per individuare aree di miglioramento, aumentare le performance, effettuare analisi statistiche, affinare le proposte commerciali verso i clienti.
A livello di pianificazione strategica è importante porre attenzione sia al breve che al lungo termine.
È vero che oggi pianificare a lungo termine è diventato più complicato proprio a causa di incertezza, complessità e volatilità del contesto, ma le classi dirigenti e gli imprenditori in grado di guidare le proprie organizzazioni e portarle nel futuro, saranno quelli capaci di pensare al lungo termine, visualizzarlo e contribuire a costruirlo, pur restando attenti a gestire nel breve periodo tutto ciò che è richiesto per restare sulla giusta strada.
Per le aziende, i manager e gli imprenditori, quello della pianificazione rappresenta non solo un’importante competenza tecnica ma anche un vero sforzo creativo. Creare un piano significa definire gli obiettivi e stabilire in quale modo raggiungerli. Disegnare la strada, fare ipotesi e fissare i risultati attesi, immaginare il futuro per poter andare a crearlo.
Analizzare, immaginare, pianificare, eseguire. L’unico ciclo possibile e davvero efficace per trasformare le idee in realtà.
E’ tempo di cambiare passo. E’ tempo di progetti.